In memoria di Rosebud, difensore del People’s Park

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Nel trentesimo anniversario della sua morte per mano della polizia, vi presentiamo un poster in memoria dell’anarchica e difensore del parco People’s Park Rosebud Abigail Denovo (RAD). Rosebud era un’autostoppista in fuga, evasa da un istituto minorile e anarchica. È stata uccisa poco dopo il suo diciannovesimo compleanno mentre partecipava alla lotta per i beni comuni pubblici a Berkley, in California.

Oggi il People’s Park è di nuovo sotto attacco. L’università della California, a Berkley, ha tentato di radere al suolo il parco il 3 agosto; la distruzione dovrebbe riprendere in Ottobre. È possibile seguire gli sforzi per difendere il parco qui.

Clicca sull’immagine per scaricare il poster. Poster per gentile concessione di Privatelifeonline.

Rosebud, una del popolo

Nel 1969 due amanti clandestini lanciarono un appello in un giornale underground Yippie per trasformare in parco il terreno abbandonato dell’università, che loro utilizzavo per i loro appuntamenti romantici. Un centinaio di persone si presentarono il primo giorno, e nel mese successivo più di mille persone - senza permesso o proprietà legale - trasformarono il lotto nel People’s Park, rimuovendo la spazzatura e inserendo piante e opere d’arte. Il governatore Ronald Reagan inviò truppe e poliziotti per sgomberare “il rifugio di simpatizzanti comunisti, manifesanti e deviati sessuali” uccidendo uno spettatore e ferendone altre decine con pallettoni e gas lacrimogeni. A loro volta, i difensori del parco hanno abbatuto le recinzioni resistendo alla polizia lanciando mattoni e incendiando le loro auto. Per tutti gli anni Settanta, i cittadini difesero il People’s Park occupandolo in massa ogni volta che l’università minacciava di iniziare la costruzione.

Filmati delle origini del People’s Park negli anni ‘60.

Per coincidenza Rosebud occupò la stessa proprietà in cui Ted Kaczynski come aveva risieduto come professore di matematica dell’Università della California di Berkley, e si lanciò nella difesa di quel parco di tre acri fondato lo stesso anno.

People’s Park in the 1960s.

Nel 1991 la polizia antisommossa ha scortato i bulldozer per abbattere il Free Speech Stage e costruire campi da pallavolo universitari. Rosebud fu arrestata per violazione di domicilio, vandalismo e aggressione agli agenti della polizia durante la difesa che ne seguì. Nei giorni dopo, la polizia fece irruzione nel suo campeggio, dove trovò una balestra con delle frecce, una copia de “il ricettario dell’anarchico” e un’annotazione indicata sul diario indirizzata al rettore dell’università “non ve la caverete così facilmente”.

La mattina presto del 25 agosto 1992, Rosebud ha usato una fiamma ossidrica per tagliare le sbarre e introdursi dentro la casa del rettore dell’università, facendo scattare un allarme silenzioso. La polizia entrò nella casa e sparò fatalmente a Rosebud alla schiena. In una mano, come un’ anarchica della propaganda dell’azione, portava un biglietto chiedeva la fine delle costruzioni del People’s Park. “Siamo disposti a morire per questo pezzo di terra. E voi?” Nell’altra mano portava un machete.

I manifestanti si sono scontrati con la polizia per una settimana dopo la morte di Rosebud. Il procuratore distrettuale ha rifiutato di accusare il poliziotto che le ha sparato.

Clicca sull’immagine per scaricare il poster in bianco e nero. Poster per gentile concessione di Privatelifeonline.

Un resoconto dalla difesa del People’s Park, agosto 2022

Il 22 Agosto, poche ore dopo l’approvazione del tribunale, la UC Berkley ha eretto delle recinzioni attorno al People’s Park. Nel cuore della notte, le squadre di costruzione hanno iniziato ad abbattere gli alberi. Un tweet invitava le persone a recarsi al parco e a difenderlo.

A mezzanotte del 3 agosto 2022 un sms di massa ha annunciato che l’Università della California a Berkley aveva iniziato i suoi preparativi per impadronirsi del People’s Park e che si aspettava una lotta per questo storico spazio pubblico rivoluzionario. La UC Berkley ha schierato il proprio dipartimento di polizia in piena tenuta antisommossa per proteggere gli appaltatori che aveva assunto per costruire una recinzione attorno al perimetro del parco.

I difensori del parco si scontrano con la polizia il 3 agosto 2022.

Siamo arrivati intorno alle 2 di mattina, mentre i difensori del People’s Park venivano arrestati per essersi distesi dove gli appaltatori stavano installando le recinzioni antiscalata. All’ alba erano rimasti una ventina di difensori e di residenti nel parco che si stavano scontrando con un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa dell’università dei Berkley, con la sicurezza privata, con gli operatori sociali e comunitari e con decine e più di operai edili. Gli addetti alla manutenzione degli alberi hanno aspettato in una strada laterale, dietro una barricata della polizia, che questa evacuasse i difensori del parco.

La dispersione finale è avvenuta alle 9 della mattina. Alcuni difensori del parco hanno preso la loro posizione all’interno della vecchia cucina della struttura; solo cinque sono rimasti dentro al parco, ma la polizia dell’Università di Berkley entrò con l’intenzione di effettuare degli arresti. Lentamente gli altri difensori sono stati messi in riga all’esterno della recinzione da oltre 70 poliziotti in tenuta antisommossa che brandivano manganelli e bastoni da accalappiacani. I difensori hanno cantato “Terra sacra, parco sacro, il People’s Park deve rimanere”.

Questa squadra di genitori e figli ha partecipato alla difesa del parco. Diciannove anni fa hanno piantato l’albero che hanno alle spalle. Durante l’assalto al People’s Park, hanno assistito all’uccisione dell’albero da parte dell’università.

La Expert Tree Service è entrata nel parco e ha iniziato a tagliare mentre gli altri difensori rimanevano in cima alla cucina. Hanno abbattuto 47 alberi, inclusi sequoie, cedri, cipressi, querce e alberi da frutto, alcuni alberi erano addirittura più vecchi del parco, e alcuni erano stati piantati in onore di persone.

Molti difensori del parco arrivarono al suono delle motoseghe, rendendosi contro di ciò che era successo mentre dormivano. La sicurezza privata ha provato a bloccare tutte le strade principali che conducono al parco, ma non è riuscita a impedire che la gente trovasse la strada. La polizia antisommossa della UC ha cercato di formare una linea per tenere i difensori del parco lontani dalle recinzioni brutalizzandoli con grandi manganelli d’acciaio; anche loro hanno fallito. La recinzione è stata infine sfondata e i difensori del Parco sono entrati per proteggere i pochi alberi rimasti. A quel punto la Polizia dell’UC si è ritirata e la Expert Tree Service ha lasciato il parco.

Ben presto tutte le recinzioni sono state completamente abbattute. Con lo spazio liberato, gli altri membri della comunità sono arrivati nel corso della giornata portando cibo, acqua e materiale medico. Alle 17:00 c’è stata una manifestazione nel campus e una marcia a sostegno del People’s Park. Centinaia di persone si sono presentate per sostenere e ascoltare i difensori del parco, alcuni dei quali lo difendevano da decenni. I difensori del parco e i sostenitori si sono messi al lavoro per tagliare gli alberi abbattuti and spostarli fino al perimetro. I compagni hanno allestito tavoli medici, portato cibo e montato tende quella notte per chiunque avesse bisogno di un riparo. Di fronte alla brutale violenza del neoliberismo, è emerso un bellissimo e potente movimento di resistenza comunitaria.


Quattro ruspe escavatrici abbandonate nel parco sono state abbellite. Le recinzioni sono state utilizzate per difendere una cucina allestita attorno a una sequoia ancora in piedi nel centro del parco.

I gruppi “Make UC a good Neighbor” e “People’s Park Historic District Advocacy” si sono precipitate in tribunale lo stesso giorno, chiedendo e ottenendo una sospensione della demolizione per motivi ambientali. Le testate giornalistiche aziendali riferisco che la costruzione non riprenderà fino ad Ottobre, ma l’università ha dimostrato di essere pronta a rinnovare l’assalto al parco non appena la corte le concederà il permesso.

Il presente è un dono nato dalla congiuntura cataclismatica di passato e futuro

Negli ultimi due anni i partecipanti a all’Ex-Workers Podcast hanno girato il mondo per proiettare il nostro documentario We Are Now che racconta la zona libera dalla polizia sorta in risposta all’uccisione di Rayshard Brooks ad Atlanta durante la Rivolta di George Floyd.1 Per i nostri gusti, non c’è gioia più grande di poter proiettare il film in un contesto di altri autonomi in rivolta, liberi dalla polizia. Quando abbiamo saputo che gli amanti del parco avevano interrotto l’abbattimento degli alberi e il tentativo di sviluppo del People’s Park all’inizio di agosto, abbiamo dovuto verificare.

Quando sono arrivato, il parco mi ha ricordato uno sparuto accampamento di Occupy. Al centro c’era un tavolo informativo con le riviste di Slingshot; le persone vivevano in tende su un lato del parco. Gli alberi abbattuti erano sparsi in tutta l’area. I tronchi di una dozzina di alberi caduti, alcuni vecchi un secolo, erano stati fatti rotolare lungo il perimetro del parco per impedire alle macchine di entrare. Le recinzioni che l’università aveva eretto, e che la gente aveva abbattuto, ora proteggono una cucina popolare gestita da e per i residenti del Parco. Mi inginocchiai per posare la mano su un tronco di uno degli alberi morti, sentendo l’umidità delle sue viscere esposte. La sua linfa rossa scorreva viscosa, mescolandosi con il sangue di un taglio sulla mia mano.

Mentre ero lì c’è stato un conflitto in cucina, mentre una piccola riunione di anziani difensori del parco discuteva su quanto tempo avrebbero potuto resistere senza le loro medicine se avessero scelto di mettere in gioco il loro corpo per il parco. Piuttosto che interrompere la loro riunione o la discussione in cucina, ho deciso di aggiungere la proiezione del mio film nel calendario scritto sulla lavagna, presso il tavolo delle informazioni. Mi è venuta l’abituale preoccupazione del non chiedere alla persona o al gruppo giusto, ma volevo che il parco fosse il tipo di luogo libero dove i visitatori si fidano di sentire ed espandere l’atmosfera. Quindi ho deciso. E avevo ragione: era veramente libero.

Mi sono presentato il giorno dopo e un residente entusiasta del parco mi ha aiutato a rimuovere i rami degli alberi, in modo da poter portare il mio furgone (sia lo schermo che la fonte di energia per le proiezioni) nel parco. Con un sono giorno di preavviso, si sono presentate alcune decide di persone. Sono venute a conoscenza dell’evento attraverso i Social Media di CrimethInc., il passaparola e i gruppi di segnalazione organizzati dagli inquilini del loro quartiere. Qualche autorità (non sappiamo se la polizia, la città o l’università) aveva tolto la corrente ai lampioni del parco, permettendo sia l’oscurità necessaria per una proiezione cinematografica nel mezzo della città, sia l’atmosfera di una pianificazione urbana sbagliata.

Il pubblico era seduto in cima a un escavatore rotto ricoperto di graffiti mentre le stelle cadevano sopra la testa e la luna piena sorgeva dietro lo schermo. Era perfetto. Ogni video parlava di una piazza(Santiago), di un parco (Istanbul), o di un lotto (Atlanta) rivendicati dalla gente e difesi contro la polizia.

La discussione è proseguita anche dopo la fine del film.

“Perché c’è stato tanto internazionalismo nella rivolta del 2019 in Cile rispetto alla rivolta di George Floyd?”.

“Come hanno fatto le persone di Istanbul a far sì che il Gezi park non venisse edificato dopo che la rivolta per difenderlo era finita?”

“Lei si è soffermato sulla spontaneità della rivolta in Cile, ma c’è stato un ruolo della pianificazione e dell’immaginazione di una nuova società che l’ha guidata?”

L’ultima domanda ha evidenziato l’importanza di luoghi come il People’s Park per i rivoluzionari. Nella rivolta del 2019 in Cile, il rifiuto da parte della popolazione dell’aumento delle tariffe della metropolitana, della legge marziale e del presidente è stato rapido, distruttivo e memetico. Il compito più importante all’inizio della rivolta è stato quello di diffondere la distruzione il più possibile. Con la distruzione diffusa in Santiago è diventato subito evidente in quali aree la polizia e le truppe avevano la capacità di intervenire e in quali no. Gli spazi e i tempi a cui nessuna autorità era in grado di rispondere appartenevano al popolo. In questa autonomia, qualsiasi modello di resilienza collettiva e territoriale, sfidando la polizia e le altre autorità, si è diffusa a macchia d’olio, sia che si trattasse di occupazioni studentesche o di baraccati senza terra che occupavano un terreno. Metodi decisionali, slogan e visioni, e uno spirito di libertà totale che un tempo era stato relegato a cause o spazi distinti, iniziarono a fluire in tutta la società e in questi spazi appena liberati. Sembrava che quello spirito potesse riempire il mondo intero.

Ci auguriamo che questo manifesto aiuti a liberare lo spirito di Rosebud e i decenni di lotta che hanno mantenuto libero il People’s Park.

Esempi di spazi liberi e vivi che hanno trionfato contro la polizia e i costruttori sono fondamentali in tempi rivoluzionari e il People’s Park è uno di questi.

Andate al People’s Park. Riempitelo di attività libere e di incontri gioiosi. Portate dei doni. Portate dei progetti. C’è ancora un palco, quindi fate musica. Baciatevi sotto un albero. Meditate in un angolo tranquillo. Condividete le belle cose. Curate le piante in giardini. Grigliate. Abbellite e costruite le difese. Preparatevi a mantenere il parco libero dalla polizia, dalle costruzioni, dalla noia e dalla normalità. Come un enorme striscione proclamava nella notte di Capodanno nella rivolta cilena “avanziamo solo con la lotta”.

Ulteriori letture

Clicca sull’immagine per scaricare la zine.

Per gentile concessione di Chronotype Imprint, questa zine è una raccolta di estratti di interviste agli amici, agli amanti e ai complici di Rosebud durante il periodo in cui ha lottato e vissuto a People’s Park. Il tutto è selezionato dal libro What Really Killed Rosebud? by Claire Burch.

Potete leggere *Cosa ha ucciso Rosebud? * di Claire Burch qui.

  1. Proprio ieri, il procuratore di Atlanta ha ritirato tutte le accuse contro la polizia che ha ucciso Rayshard Brooks, dimostrando ancora una volta che qualsiasi conseguenza per gli assassini della polizia dovrà emergere dall’esterno del sistema giudiziario.